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I feedback e le forzanti
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I feedback e le forzanti
Sia la CO2 che CH4 sono contenuti in grosse quantità nei giacimenti oceanici e terresti, anche la biosfera trattiene una certa quantità di CO2, gli oceani stessi si comportano come enormi serbatoi, tuttavia oggigiorno i climatologi riescono a stabilire anche grazie ad accurati modelli, quanta CO2 o metano, potrebbero venir rilasciate nell'atmosfera, tuttavia in passato il rilascio di metano o di CO2 dallo scioglimento del permafrost o il rilascio di metano dai sedimenti oceanici che degrada in tempi relativamente brevi in CO2, seguiva un'importante variazione climatica, in futuro lo scioglimento del permafrost potrebbe incrementare le emissioni di CO2 nell'atmosfera e il riscaldamento degli oceani, consentire il rilascio di metano dai sedimenti oceanici, questo sarebbe in parole povere, un feedback cosidetto lento, che entra in gioco in un secondo tempo come conseguenza di una variazione climatica. Ogni variazione climatica, è un gioco di feedback, in realtà anche in passato l'ampiezza delle variazioni climatiche in grado di passare da un periodo glaciale ad un periodo interglaciale o viceversa, non possono essere spiegate se non si considera l'azione dei feedback, con le forzanti si può spiegare la scadenza ciclica delle variazioni climatiche, ma non l'ampiezza di quest'ultime, stesso anche oggigiorno, le emissioni antropiche possono essere viste come una forzante, mentre l'ampiezza è e sarà tanto determinata dall'azione dei feedback derivanti.
Il problema è che i feedback positivi (aplificatori) sono più veloci di quelli negativi (attenuanti). La terra non diventerà come Venere, se smettessimo ora di emettere CO2 si stima che la temperatura dovrà crescere almeno di 1°C per ribilanciare l'equilibrio di energia ricevuta, riflessa e nel nostro caso trattenuta (bilancio radiativo), ma nell'arco di migliaia di anni, entrerebbero in gioco importanti feedback negativi in grado di rimuove definitivamente CO2 dall'atmosfera come avvenne alla fine del caldo periodo Eocenico portando le concentrazioni simili a quele attuali in assenza di altri fattori imprevedibili (importanti eruzioni basaltiche). In passato, in altri periodi geologici vi erano concentrazioni di CO2 molto superiori a quelle attuali, il problema è che proprio per le concentrazioni attuali relativamente basse, l'atmosfera ne risulta più sensibile all'aumento, considerando che ad ogni radddoppio di CO2 si ha un aumento termico di circa 1°C, pertanto è come se l'uomo con le proprie attività tenda ad alterare il normale corso ciclico del clima, nonostante questo il discorso dei feedback resta il medesimo.
Il problema è che i feedback positivi (aplificatori) sono più veloci di quelli negativi (attenuanti). La terra non diventerà come Venere, se smettessimo ora di emettere CO2 si stima che la temperatura dovrà crescere almeno di 1°C per ribilanciare l'equilibrio di energia ricevuta, riflessa e nel nostro caso trattenuta (bilancio radiativo), ma nell'arco di migliaia di anni, entrerebbero in gioco importanti feedback negativi in grado di rimuove definitivamente CO2 dall'atmosfera come avvenne alla fine del caldo periodo Eocenico portando le concentrazioni simili a quele attuali in assenza di altri fattori imprevedibili (importanti eruzioni basaltiche). In passato, in altri periodi geologici vi erano concentrazioni di CO2 molto superiori a quelle attuali, il problema è che proprio per le concentrazioni attuali relativamente basse, l'atmosfera ne risulta più sensibile all'aumento, considerando che ad ogni radddoppio di CO2 si ha un aumento termico di circa 1°C, pertanto è come se l'uomo con le proprie attività tenda ad alterare il normale corso ciclico del clima, nonostante questo il discorso dei feedback resta il medesimo.
Re: I feedback e le forzanti
Vedo che gli esperti climatologi sono ben documentati sui rischi che corre il nostro clima e mi chiedo anche cosa stanno facendo i nostri politici per salvaguardare il pianeta e le future popolazioni....invece di pensare solo ad arricchirsi!!
Re: I feedback e le forzanti
Infatti, putroppo nel nostro piccolo, non sempre si tende a riportare le informazioni correttamente, di conseguenza molti preferiscono ad affidarsi a idee personali di persone bravissime nella loro professione, ma che non hanno alcuna qualifica in climatologia, io preferisco affidarmi al parere dei climatologi, poi ovvio è giusto dar voce a tutta la comunità sciantifica, anche a quel 3% che crede che il GW non sia prevalentemente antropico.
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