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Studio microclimatico del lago d'Iseo
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Studio microclimatico del lago d'Iseo
Nel corso degli ultimi anni ho raccolto dati riguardanti i vari aspetti climatici e microclimatici del lago d'Iseo, riportando poi i valori in tabelle di excel con l'intenzione poi di elavorare il maniera grafica questi dati e stilare delle mappe tematiche. Ebbene, qualche mese fa ho portato a compimento le mie prime due mappe tematiche che riguardano il comportamento dei venti del lago d'Iseo, le sue brezze notturne/mattutine e pomeridiane, usufruendo delle stazioni meteo dislocate sul territorio del Sebino.
iniziamo con la mappa della brezza notturna/mattutina:
nella mappa è riprodotto il comportamento della brezza che tra la tarda notte e l'alba di ogni giornata serena durante tutto l'anno scende dalla Valcamonica fino a raggiungere la Franciacorta: i due picchi massimi si trovano 1) alla strettoia tra Portirone e la Corna Trentapassi, dove proprio perchè la larghezza del lago si restringe il vento intensifica; 2) allo sbocco lacustre, nella parte più settentrionale della Franciacorta, tra Corte Franca e Provaglio d'Iseo, con particolare riferimento al parco delle Torbiere: chiunque passa in questi due paesi può notare le piante piegate in direzione opposta al lago, indice di costanti venti mattutini nord-orientali. La propagazione della brezza termina sulle colline moreniche di Adro, che fungono da barriera oltre cui il vento (che transita negli strati prossimi al suolo) non riesce a passare. Anche il monte di Adro, con altitudine di 600 m circa, sbarra la brezza che altrimenti raggiungerebbe il comune di Capriolo e che invece resta schermato.
e per seconda mappa, quella della brezza pomeridiana:
in questo caso ho analizzato il comportamento della brezza pomeridiana che esattamente alle 12:00 di ogni giorno soleggiato e stabile si attiva e risale il lago da Sarnico fino a Lovere entrando poi nella Valcamonica; questa volta possiamo individuare i picchi massimi 1) allo sbocco della valle del fiume Oglio quando questo diventa lago nei pressi di Sarnico; 2) all'altra apertura che il lago ha sulla pianura, cioè dall'alta franciacorta salendo fino a mont'Isola; 3) dopo la strettoia tra Portirone e la Corna Trentapassi, che come accade al mattino, solo con direzione opposta, più la valle si stringe più il vento intensifica fino ad aprirsi a ventaglio portando le raffiche più intense di tutto il lago a Castro, poco prima di Lovere; 4) una volta superato Lovere il vento entra in valcamonica toccando raffiche notevoli poco dopo Costa Volpino, dove le piante sono infatti piegate da ovest/sud-ovest a est/nord-est. Generalmente meno interessati i tratti lacustri nei pressi di Tavernola Bergamasca e alle spalle di mont'Isola che scherma l'azione dei venti sul lato nord dell'isola. Infine, il vento che risale il lago, dopo la strettoia ad imbuto accelera abbastanza da riuscire a scavalcare la collina che separa Riva di Solto da Endine Gaiano, dove si riversa sottoforma di brezza da sud-est riscaldando la valle del Freddo.
Spero che le spiegazioni non siano troppo noiose, ma del resto per chi non conosce la zona, sono necessarie ma al tempo stesso molto curiose
iniziamo con la mappa della brezza notturna/mattutina:
nella mappa è riprodotto il comportamento della brezza che tra la tarda notte e l'alba di ogni giornata serena durante tutto l'anno scende dalla Valcamonica fino a raggiungere la Franciacorta: i due picchi massimi si trovano 1) alla strettoia tra Portirone e la Corna Trentapassi, dove proprio perchè la larghezza del lago si restringe il vento intensifica; 2) allo sbocco lacustre, nella parte più settentrionale della Franciacorta, tra Corte Franca e Provaglio d'Iseo, con particolare riferimento al parco delle Torbiere: chiunque passa in questi due paesi può notare le piante piegate in direzione opposta al lago, indice di costanti venti mattutini nord-orientali. La propagazione della brezza termina sulle colline moreniche di Adro, che fungono da barriera oltre cui il vento (che transita negli strati prossimi al suolo) non riesce a passare. Anche il monte di Adro, con altitudine di 600 m circa, sbarra la brezza che altrimenti raggiungerebbe il comune di Capriolo e che invece resta schermato.
e per seconda mappa, quella della brezza pomeridiana:
in questo caso ho analizzato il comportamento della brezza pomeridiana che esattamente alle 12:00 di ogni giorno soleggiato e stabile si attiva e risale il lago da Sarnico fino a Lovere entrando poi nella Valcamonica; questa volta possiamo individuare i picchi massimi 1) allo sbocco della valle del fiume Oglio quando questo diventa lago nei pressi di Sarnico; 2) all'altra apertura che il lago ha sulla pianura, cioè dall'alta franciacorta salendo fino a mont'Isola; 3) dopo la strettoia tra Portirone e la Corna Trentapassi, che come accade al mattino, solo con direzione opposta, più la valle si stringe più il vento intensifica fino ad aprirsi a ventaglio portando le raffiche più intense di tutto il lago a Castro, poco prima di Lovere; 4) una volta superato Lovere il vento entra in valcamonica toccando raffiche notevoli poco dopo Costa Volpino, dove le piante sono infatti piegate da ovest/sud-ovest a est/nord-est. Generalmente meno interessati i tratti lacustri nei pressi di Tavernola Bergamasca e alle spalle di mont'Isola che scherma l'azione dei venti sul lato nord dell'isola. Infine, il vento che risale il lago, dopo la strettoia ad imbuto accelera abbastanza da riuscire a scavalcare la collina che separa Riva di Solto da Endine Gaiano, dove si riversa sottoforma di brezza da sud-est riscaldando la valle del Freddo.
Spero che le spiegazioni non siano troppo noiose, ma del resto per chi non conosce la zona, sono necessarie ma al tempo stesso molto curiose
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Data d'iscrizione : 29.01.11
Età : 29
Località : Villongo(BG) 232 m s.l.m
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