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Fiorentina-Milan 0-0;

Inter-Cagliari 2-1 - Thiago Motta, Coutinho, Larrivey;

Napoli-Lazio 0-0;

Bologna-Cesena 0-1 - Parolo;

Catania-Chievo 1-2 - rig. Pellissier, Sammarco, Almiron;

Genoa-Novara 1-0 - Veloso;

Juventus-Palermo 3-0 - Pepe, Matri, Marchisio;

Parma-Udinese 2-0 - Biabiany, rig. Giovinco;

Siena-Atalanta 2-2 - rig. Denis, rig. D'Agostino, Denis, Gazzi

Roma-Lecce (posticipo ore 20.45)



JUVENTUS-PALERMO 3-0 (Pepe, Matri, Marchisio)

La Juventus si conferma un rullo compressore allo Juventus Stadium. I bianconeri asfaltano anche il Palermo e, complice l’inattesa sconfitta della Udinese col Parma, ritornano in vetta al campionato in coabitazione con la Lazio. Vittoria inappuntabile per i bianconeri che giocano con un’intensità impressionante aggredendo il Palermo che, ha si avuto due occasioni nel primo tempo con Ilicic, ma è stato travolto dalla squadra di Conte che ha sbloccato il risultato già al 18’ con Pepe. Nella ripresa la Juve continua a premere e trova prima il raddoppio con Matri e poi cala il tris con Marchisio.

PARMA-UDINESE 2-0 (Biabiany, Giovinco su rig.)

I friulani mancano l'appuntamento con la vetta in solitaria, steccando del tutto la partita del Tardini. Guidolin alla fine evita il turnover, ma la scelta non è azzeccata perché dopo un buon quarto d'ora i bianconeri dimostrano di non avere la "gamba" giusta per l'occasione. Al 4' ci prova Floro Flores, ma è l'unica chance reale degli ospiti in tutta la partita. Il Parma, invece, va in crescendo costante, a partire dal palo clamoroso colpito da Galloppa all'8'. Le reti arrivano nella ripresa. Al 57' Biabiany sorprende tutti su un corner calciato da Giovinco, battendo di testa Handanovic. Lo stesso francese è decisivo sul 2-0, quando viene travolto da Basta in area e conquista il penalty trasformato da Giovinco (76', settimo gol stagionale per lui). Il Parma, unica squadra a non aver ancora pareggiato in questo campionato, sale a quota 15. L'Udinese resta ferma a 21.

CATANIA-CHIEVO 1-2 (Almiron; Pellissier su rig., Sammarco)

Il Chievo porta a casa tre punti sofferti dal Massimino: il Catania infatti lotta, ma incappa nella sua prima sconfitta casalinga, cedendo il passo per 2-1 a Pellissier e compagni. Proprio il capitano clivense si rende protagonista di una gran partita, procurandosi in chiusura di primo tempo il rigore che poi trasforma per l’1-0. Nel secondo tempo il Catania ha l’occasione di pareggiare con un rigore su Maxi Lopez, che però Lodi si fa parare da Sorrentino. Poco dopo un pasticcio difensivo rossazzurro consegna a Pellissier il pallone che il capitano serve a Sammarco per un facile 2-0. I padroni di casa accorciano poi le distanze con un gran tiro dalla distanza di Almiron, ma nel finale Sorrentino è imperioso e nega ai ragazzi di Montella la possibilità di pareggiare in un paio di occasioni ghiotte.

SIENA-ATALANTA 2-2 (D’Agostino su rig., Gazzi; Denis su rig., Denis)

Denis continua a segnare e a stupire, ma a Siena l’Atalanta si deve accontentare di un pareggio che in realtà va stretto alla squadra di Sannino. Primo tempo divertente e frizzante con i padroni di casa che vanno vicini al gol a più riprese, ma vengono puniti dal calcio di rigore trasformato dal Tanque. Il Siena si getta in attacco e nel finale trova il meritato pareggio con D’Agostino, bravo a bucare Consigli da dischetto. La squadra di Sannino gioca meglio e anche nella ripresa prova a portarsi a casa i tre punti, ma ancora una volta viene punita alla prima occasione dall’implacabile testata di un Denis incontenibile. Nove gol in campionato per El Tanque, semplicemente grandioso. Sannino inserisce l’artiglieria pesante e nel finale trova - in mischia con Gazzi – un meritatissimo pareggio.

GENOA-NOVARA 1-0 (Miguel Veloso)

Il Genoa ci prova fino all'ultimo e alla fine strappa tre punti importantissimi al Ferraris contro un Novara ordinato, ma poco incisivo. In dieci uomini per più di un tempo, gli uomini di Malesani non smettono di giocare e provare a fare male ai piemontesi e al minuto 86 trovano il gol partita con Veloso. Nei 90', tanto Genoa e poco Novara: i rossoblù giocano, vanno vicino al gol, ma devono fare a meno di un uomo dal 43' (espulso Antonelli). Il Novara prova a fare male, ma Rigoni coglie la traversa e Rubino in due occasioni non trova la porta. Meggiorini si fa cacciare per doppio giallo all'81' restituendo speranza al Grifone, che si aggrappa alla giocata di un singolo (finta di sinistro e destro a fil di palo di Veloso) per tornare ad assaporare la vittoria.

Juventus pt.22*
Lazio pt.22
Udinese pt.21
Milan pt.21
Palermo pt.16
Napoli pt.15*
Genoa pt.15*
Chievo pt.15
Parma pt.15
Roma pt.14*
Catania pt.14
Siena pt.14
Fiorentina pt.13
Cagliari pt.13
Atalanta pt.13
Inter pt.11*
Bologna pt.10
Lecce pt.8*
Novara pt.7
Cesena pt.6
* una partita in meno

Inter, in Turchia basta Alvarez E' primo posto nel girone

Il grosso lo aveva fatto il Lilla, vincendo a Mosca e permettendo a Zanetti e compagni di scendere in campo in questo estremo lembo d'Europa con la qualificazione agli ottavi già ottenuta. Al resto ci pensa Alvarez, che segna il suo primo gol in maglia nerazzurra e indirizza una gara che garantisce all'Inter il primo posto nel girone. Risultato importante, perché permette un sorteggio più favorevole per gli ottavi e ancora più apprezzabile visto come era iniziata l'avventura europea, con la sconfitta casalinga proprio contro il Trabzonspor. Aver chiuso ogni discorso già oggi permette a Ranieri (tre vittorie e un pari in Europa) di ripensare alla coppa solo a febbraio: l'ultima sfida col Cska sarà l'occasione per dare minuti a qualche riserva e far rifiatare i titolari. I nerazzurri ne hanno sempre bisogno, anche se contro i turchi mostrano una forma leggermente meigliore e non bissano la formazione più vecchia della Champions (come contro il Lilla). Stavolta c'è il giovane Alvarez ad abbassare la media: nonostante il pareggio di Altintop, il suo è un gol pesante.

Halil Altintop festeggia il pareggio. Reuters
Halil Altintop festeggia il pareggio. Reuters

i gol — Ricky segna il suo primo gol nerazzurro dopo 18 minuti del primo tempo, al termine di una bella azione corale in cui la palla passa un paio di volte dai suoi piedi. Alvarez è piazzato a destra da Ranieri, in un 4-1-4-1 che ha Cambiasso davanti alla difesa e Zarate largo a sinistra: l'ex Velez parte dalla fascia e si accentra costantemente, sfruttando il suo sinistro. In occasione del gol salta un uomo e trova Milito spalle alla porta: riceve il passaggio di ritorno e batte di piatto sinistro sul secondo palo. E' l'1-0 che mette sul velluto una partita in cui i nerazzurri hanno a disposizione due risultati su tre. Il vantaggio però non dura tantissimo: al 23' i turchi recuperano palla sulla trequarti, Alanzinho trova Halil Altintop, gemello di Hamit riserva nel Real Madrid, appena fuori area: tiro immediato, deviazione di schiena di Samuel e palla alle spalle di Julio Cesar: 1-1

Il Napoli impressiona l'Europa Gioco moderno e dinamismo

Certe notti vorresti non finissero mai. Perché un Napoli così “è meglio di una bella donna” dice un tifoso innamorato. Notte di frastuono a Fuorigrotta e in centro città, perché questa vittoria 2-1 sul Manchester City va festeggiata a lungo e resterà scolpita nella storia di un club che intorno al fenomeno Maradona aveva vissuto il suo lustro di gloria per poi precipitare fino alla terza serie. Notte storica nel vetusto San Paolo, adrenalina a mille, ma anche e soprattutto una squadra moderna che sta impressionando il calcio internazionale non solo per i risultati, ma per prestazioni convincenti.

LA SQUADRA PIU’ EUROPEA — Il primo ad affermarlo, in tempi non sospetti e a Champions ancora non iniziata è stato un certo Gigi Buffon: “Il Napoli, per tipo di gioco, è la squadra più europea che c’è in Italia”. Non che sia più forte del Milan, con individualità eccellenti, ma proprio il gioco organizzato di squadra fatto di ripartenze brucianti, ma anche di sovrapposizioni tempisticamente perfette (vedi Dossena sul gol del 2-1) dimostrano che il lavoro portato avanti da due anni a questa parte da Walter Mazzarri è eccellente e di valore assoluto. E non solo sotto l’aspetto mentale, ma anche tattico e tecnico perché non c’è giocatore del Napoli che non sia migliorato in questo biennio di crescita esponenziale. Significa che se lavori bene gli investimenti sui giocatori contano, ma conta ancor di più l’applicazione e la voglia di scalare ogni montagna. Con il calcio inglese negli ultimi anni, con qualche eccezione, abbiamo spesso masticato amare sconfitte. I confronti del Napoli con il City che ha speso più di tutti e domina incontrastato la Premier, è impietoso per l’album di stelle di Mancini, al di là dei risultati. Sul piano del gioco, col suo dinamismo, gli azzurri a Manchester come al San Paolo hanno dimostrato di saper ribattere colpo su colpo con grande efficacia, che non significa solo contropiede.

quanto forte è morgan de sanctis?
i gol https://youtu.be/ErzcAF_QW9g

Milan Barcellona 2-3, un risultato scontato, i rossoneri hanno fatto il possibile per tenere testa ai blaugrana ma troppi fuoriclasse a giocare insieme e che rendono sempre il massimo sotto ogni profilo, non concedono niente a nessuno. Le due squadre sono comunque qualificate al passggio al turno successivo.

valfoss ha scritto:Milan Barcellona 2-3, un risultato scontato, i rossoneri hanno fatto il possibile per tenere testa ai blaugrana ma troppi fuoriclasse a giocare insieme e che rendono sempre il massimo sotto ogni profilo, non concedono niente a nessuno. Le due squadre sono comunque qualificate al passggio al turno successivo.

l' ho vista per tv bella partita

io non sono riuscito a vederla però chi è riuscito a vederla mi ha detto una gran bella partita di tutte e 2 le squadre..

mi sa tanto che lo strapotere mondiale del barcellona continuerà anche per quest'anno e vinceranno di nuovo la champion.

si valter, sono davvero dei mostri del calcio, sembrano provenire da un altro pianeta, hanno un possesso palla unico, non sbagliano mai un passaggio, quando decidono di sfondare nell'area avversaria lo fanno con una semplicità sconcertante...visto il messi and company in quante occasioni si sono trovati di fronte al portiere? Sono dei grandi! complimenti a loro!

Udinese, ci pensa Totò La Roma cade nel finale

Finisce 2-0 per i friulani che salgono a 24 punti. Di Natale è l'uomo-partita: al 34' tramortisce una irriconoscibile squadra di Luis Enrique, poi nel finale il raddoppio di Isla. Guidolin è in testa al campionato

Ci pensa Totò. E funziona un po' come Wikipedia: date palla a lui, e toh, si trova la soluzione. L'eterno trentenne-bambino galoppa quando Pinzi gli regala la prima palla in una serata noiosa. Totò Di Natale corre, come un bambino, e ricorda a Stekelenburg che lui è il re dei cannonieri in serie A. Fuga, tiro, gol (il nono in questo campionato): ai friulani basta un lampo del suo uomo-simbolo per stendere una Roma brutta e impossibile. Perché quando all'89' Isla timbra il 2-0 su assist di Armero, la gara è già più che bella e impacchettata.

Risultati e classifica Serie A. Due vittorie interne, una esterna e un pareggio nelle quattro partite giocate oggi pomeriggio. Vincono in casa il Cesena sul Genoa e il Palermo sulla Fiorentina con lo stesso punteggio due a zero. Vince con un po' di fortuna l'Inter a Siena grazie ad una rete di Castagnos nel finale mentre Cagliari e Bologna finisce uno a uno.Questa sera il posticipo Milan-Chievo con la possibilità per i rossoneri per salire al secondo posto.



Risultati della tredicesima giornata:

Udinese-Roma 2-0
Lecce-Catania 0-1
Novara-Parma 2-1
Atalanta-Napoli 1-1
Lazio-Juventus 0-1
Cagliari-Bologna 1-1
Cesena-Genoa 2-0
Palermo-Fiorentina 2-0
Siena-Inter 0-1
Milan-Chievo post.

Classifica Serie A:

Juventus pt.25*
Udinese pt.24
Lazio pt.22
Milan pt.21*
Palermo pt.19
Roma pt.17
Catania pt.17
Napoli pt.16*
Genoa pt.15*
Chievo pt.15*
Parma pt.15
Inter pt.14*
Siena pt.14
Atalanta pt.14
Cagliari pt.14
Fiorentina pt.13
Bologna pt.11
Novara pt.10
Cesena pt.9
Lecce pt.8
*una partita in meno

Il Napoli riesce a fatica a pareggiare contro l'Atalanta allo scadere del recupero al 94° con gol di Cavani. La cosiddetta zona "Mazzarri" evita una sconfitta che avrebbe pesato mentalmente sui giocatori partenopei in preparazione della partita contro la Juve di martedi sera.

Ibra e Pellissier hanno un obiettivo: il centesimo gol in serie A. Il milanista, magari, per segnare la rete decisiva e non perdere terreno dalla Juve che non si ferma più. La punta del Chievo per il colpaccio a San Siro. Ma Allegri deve anche fare la conta degli infortunati. Dopo avere perso Nesta, deve rinunciare anche ad Abbiati. Debutto stagionale per Amelia dunque, mentre al fianco di Thiago Silva riappare Mario Yepes. Allegri, rispetto al match con il Barcellona cambia a centrocampo e ripropone Nocerino dal primo minuto al posto di Seedorf, confermando Van Bommel al centro, mentre davanti a Boateng con Ibra c’è Pato, preferito a Robinho apparso poco brillante a Firenze e contro i catalani.

chievo stesso modulo — Il tecnico chiede al giovane brasiliano di fare la differenza a caccia di gol e punti, perché da qui a Natale per fare il filotto non bisogna più sbagliare. Di Carlo risponde con lo stesso schema, un 4-3-1-2, dove Sammarco è il trequartista, Pellissier e Thereau le due punte. Modulo speculare al Milan, quindi, come dire: affrontate il nemico a testa alta e senza timore reverenziale. Un successo, tra l’altro, permetterebbe ai veronesi di fare un salto di qualità in classifica, ben lontano dalla zona a rischio, molto vicino alla zona europea. Impresa che fermerebbe il Milan che non perde a San Siro da 16 partite. L’ultima volta accadde un anno fa contro la Roma; segnò Borriello.



Milan-Chievo 4-0 (Thiago Silva 8', Ibrahimovic 16', Pato 33', Ibrahimovic rig. 44' pt)

milan che liquida la pratica chievo con 4 gol in soli 45 minuti in questo momento è la squadra più forte in italia e con il possibile innesto di tevez a centrocampo potrebbe ancora aumentare il potenziale di questa squadra divenendo il "barcellona" d'italia.

valter65 ha scritto:milan che liquida la pratica chievo con 4 gol in soli 45 minuti in questo momento è la squadra più forte in italia e con il possibile innesto di tevez a centrocampo potrebbe ancora aumentare il potenziale di questa squadra divenendo il "barcellona" d'italia.

non quoto che il milan possa diventare il barcellona d'Italia...anche con tevez e persino se divenisse la squadra più forte del nostro campionato ci sarebbe sempre un abisso tra le due.

valfoss ha scritto:

valter65 ha scritto:milan che liquida la pratica chievo con 4 gol in soli 45 minuti in questo momento è la squadra più forte in italia e con il possibile innesto di tevez a centrocampo potrebbe ancora aumentare il potenziale di questa squadra divenendo il "barcellona" d'italia.

non quoto che il milan possa diventare il barcellona d'Italia...anche con tevez e persino se divenisse la squadra più forte del nostro campionato ci sarebbe sempre un abisso tra le due.

non volevo dire che diventerebbe come il barcellona infatti l'ho messo tra virgolette ho detto il barcellona d'italia con tutte le debite proporzioni, sarebbe in sostanza, (e già lo è secondo me in questo momento) la squadra più forte del nostro campionato.

valfoss ha scritto:

valter65 ha scritto:milan che liquida la pratica chievo con 4 gol in soli 45 minuti in questo momento è la squadra più forte in italia e con il possibile innesto di tevez a centrocampo potrebbe ancora aumentare il potenziale di questa squadra divenendo il "barcellona" d'italia.

non quoto che il milan possa diventare il barcellona d'Italia...anche con tevez e persino se divenisse la squadra più forte del nostro campionato ci sarebbe sempre un abisso tra le due.

io quoto comunque non si sa mai speriamo

Napoli-Juventus 3-3: Conte orgoglioso, Mazzarri infuriato

Spettacolo al San Paolo per Napoli-Juventus: 3-3 vibrante per un pareggio che delude gli azzurri ed esalta ancor più gli juventini sempre in vetta alla classifica di Serie A.

E' stata una gara ricca di colpi di scena, di assenti illustri (Cavani e Marchisio) e dei loro sostituti in gran spolvero (Pandev e Estigarribia). Il Napoli ha dato dimostrazione di forza nel primo tempo, chiudendo per 2-0 con gol di Hamsik e Pandev. Sullo 0-0 Hamsik ha sbagliato un rigore fatto ribattere dal contestato Tagliavento dopo che al primo tentativo il gol era stato realizzato.

Nel secondo tempo la Juve mostra il suo carattere accorciando subito con Matri. Al 23' è Pandev a portare il Napoli sul 3-1, poi il forcing finale dei bianconeri che si concretizza al 27' con Estigarribia e al 34' con Pepe.

Chiaramente di segno opposto le reazioni degli allenatori: entusiasta Antonio Conte, che si definisce "orgoglioso di essere l'allenatore di questa squadra". Il mister della Juve ammette una partenza sbagliata, poi elogia i suoi: "I ragazzi hanno dato dimostrazione che oltre ai valori tecnici sono dotati di valori umani e morali molto importanti. Questo è un gruppo composto da uomini veri e penso che oggi, sul 3-1, non tutti sarebbero riusciti a riportarsi sul pareggio".

Walter Mazzarri non nasconde la rabbia: "C'è molta rabbia, c'è rammarico e anzi mi sono arrabbiato anche con me stesso che pensavo di averla vinta. Una volta fatto il 3-1 credevo che la gara si fosse incanalata in una certa maniera. Purtroppo 4 o 5 giocatori sono calati e lo si è visto". L'allenatore del Napoli fa presente la stanchezza dei suoi calciatori: "Il fatto di dispuatare le coppe, nell'arco della stagione, si paga".

I calciatori affidano ai social network i commenti della spettacolare gara. Il Pocho Lavezzi su Twitter ha scritto: "Ieri un pareggio che ci dispiace, dopo il terzo gol non l'abbiamo gestito al meglio, comunque dobbiamo continuare su questa strada!!". Gigi Buffon su Facebook ha usato poche ma significative parole: "Gran cuore questa Juve!!".

La classifica vede invariato il distacco di 9 punti tra il Napoli e la Juventus capolista. Per Antonio Conte il sogno scudetto si fa sempre più concreto.

Gli arbitraggi alla fine sono quelli che decidono le sorti di una gara, un gol negato, disfatta totale, il napoli si fa raggiungere dal 3-1 al 3-3. Sciagurato Mazzarri che non ha saputo gestire il vantaggio non correndo ai ripari riforzando la difesa alzando una solida barriera. Alla fine le continue incursioni juventine hanno avuto la meglio. La stanchezza fisica? relativamente! perchè a quel punto la partita andava gestita con la tattica e non con la forza fisica.

GENOA-MILAN (20.45) - Genoa: Malesani cambia modulo, passando al 3-5-2. Lo svedese Granqvist dovrebbe partire titolare accanto a Dainelli e Kaladze. Sulle fasce giocheranno Mesto e Moretti. A centrocampo Merkel e Constant si contendono una maglia accanto a Rossi e Veloso. Senza Palacio, il tandem d'attacco sarà composto da Jankovic e Pratto, in vantaggio su Caracciolo. Zè Eduardo partirà dalla panchina, avendo solo una manciata di minuti nelle gambe. (f.gam.)
Milan: Zambrotta e Inzaghi non convocati per scelta tecnica, Van Bommel si ferma a causa di un ginocchio infiammato. Abbiati è k.o., in porta confermato Amelia. Davanti, al fianco di Ibrahimovic, tocca a Pato mentre Robinho va in panchina. In difesa conferme per Yepes e Antonini.

INTER-UDINESE (SABATO 20.45) - Inter: Zarate ha smaltito l’affaticamento muscolare ed è avvantaggiato su Coutinho. Probabile 4-1-4-1 con Motta davanti alla difesa e con Pazzini in attacco alla ricerca del gol in campionato dopo oltre due mesi. Alvarez leggermente favorito su Stankovic.
Udinese: Abdi indisponibile per un’elongazione all’adduttore, fuori anche Domizzi. Sono diffidati Benatia e Pinzi. Ballottaggio Torje-Floro Flores per fare coppia con Di Natale

NAPOLI-LECCE (SABATO 20.45) - Napoli: Mazzarri dovrà sciogliere il dubbio Zuniga o Dossena sulla sinistra, mentre Dzemaili dovrebbe affiancare Inler a centrocampo. In attacco, nel 3-4-2-1 dei partenopei, Lavezzi centravanti con Santana che potrebbe sostituire Hamsik.
Lecce: Recuperati in extremis Di Michele e Diamoutene, che però non faranno parte della formazione titolare. Di Francesco dovrebbe optare per il 5-3-2, con Muriel e Pasquato in avanti. (m.e.)

CATANIA-CAGLIARI (DOMENICA 12.30) - Catania: Lodi e Lanzafame a segno nella partitella in famiglia. Rientra Spolli dalla squalifica, mancheranno Izco e l’ex di turno Suazo. Montella potrebbe passare dal 3-5-2 al 4-3-3 per dare più equilibrio alle due fasi.
Cagliari: Buone notizie per Ballardini, che ha ritrovato in gruppo Biondini, Rui Sampaio e Ibarbo. I tre verranno inseriti nel gruppo che partirà in Sicilia e per Biondini e Ibarbo dovrebbe esser pronta anche una maglia da titolare. Oggi il tecnico ha fatto prima provare alcuni schemi, chiudendo con una partitella a campo ridotto, decisa dalle reti di Conti, Nainggolan e Ceppelini. Unico a lavorare in differenziato El Kabir. (a. ma.)

BOLOGNA-SIENA (DOMENICA 15) - Bologna: Pioli sembra orientato a confermare lo schieramento ad albero di Natale inserendo Diamanti al fianco di Ramirez. Il tecnico rossoblu ha provato due cambi sulle fasce con Garics e Cherubin al posto di Raggi e Morleo (diffidato).
Siena: Destro non ha recuperato dall’infortunio (problema all’otturatore dell’anca sinistra) e non sarà disponibile. La risonanza magnetica per Belmonte ha dato esito negativo, ma in un contrasto di gioco il difensore bianconero ha riportato una distorsione alla caviglia sinistra, che sarà valutata nelle prossime ore. Vergassola prosegue nel programma di recupero. Ballottaggio Larrondo-Gonzalez.

CHIEVO-ATALANTA (DOMENICA 15) - Chievo: Fuori uso Rigoni, in dubbio Mandelli uscito malconcio da Milano. I difensori Sardo e Morero e il centrocampista Cruzado sono tornati a lavorare in gruppo ma hanno bisogno di recuperare il tempo perduto.
Atalanta: Bonaventura prende il posto dello squalificato Schelotto, per il resto confermata la squadra dell’ultima partita. In panchina si rivede Brighi. Davanti Denis è alla ricerca del sesto gol consecutivo: sarebbe un record in A per un giocatore dell’Atalanta.

FIORENTINA-ROMA (DOMENICA 15) - Fiorentina: Torna Jovetic davanti accanto a Gilardino, out Cerci (10 giorni) per un problema muscolare. A centrocampo spazio per Montolivo, Behrami e Vargas, con Lazzari vertice alto del rombo. In difesa ancora assenti Kroldrup e Cassani oltre allo squalificato Natali. De Silvestri e Pasqual giocheranno sulle fasce, Gamberini-Nastasic sarà la coppia di centrali. (g.sard.)
Roma: Totti accusa ancora un po di fastidio alla caviglia sinistra, ma a Firenze dovrebbe esserci. Si rivede Borriello, che si candida anche lui per la sostituzione di Osvaldo, escluso per motivi disciplinari.

JUVENTUS-CESENA (DOMENICA 15) - Juventus: Allenamento a porte chiuse a Vinovo, lavoro atletico e tecnico prima della partitella a campo ridotto. Tutti in campo ad eccezione di Pirlo (squalificato) che ha seguito un programma personalizzato in palestra. Contro il Cesena Conte dovrebbe puntare su Pazienza per sostituire Pirlo, il modulo (4-3-3) non cambia, ma c'è la possibilità di un mini turnover, la decisione verrà presa solo alla vigilia. (a.m.)
Cesena: Arrigoni deve inventarsi la catena di destra per le assenze dell'infortunato Comotto e dello squalificato Ceccarelli e pesca dal suo mazzo due carte a sorpresa. Stando alle indicazioni fornite dall'allenamento di oggi, i prescelti sono Benalouane in difesa e Ghezzal a centrocampo. L'altro dubbio è tra Martinho e Candreva, con il brasiliano favorito. Se dovesse giocare Candreva, a sinistra andrebbe Parolo. Pienamente recuperato Malonga dalla contrattura rimediata con il Genoa: il francese, titolare nelle ultime due gare, partirà però dalla panchina. Al fianco di Mutu giocherà Bogdani. (al.bur.)

PARMA-PALERMO (DOMENICA 20.45) - Parma: Ancora allenamenti differenziati per Floccari, Modesto e Gobbi. Quest’ultimo potrebbe però andare almeno in panchina. Diffidati A. Lucarelli e Morrone, davanti Pellè favorito su Crespo.
Palermo: Seduta tecnico-tattica mattutina a Boccadifalco per gli uomini di Devis Mangia a due giorni dalla sfida di Parma. A fine allenamento consueta partitella a ranghi misti in cui il tecnico milanese ha provato l'undici da schierare al Tardini. Senza gli attaccanti Budan, Miccoli, Hernandez e Zahavi (ieri k.o., si attendono novità sull'entità dell'infortunio, oggi ha lavorato coi fisioterapisti), Mangia opterà per una sorta di albero di Natale con Lores (o Bertolo) ed Ilicic dietro Pinilla, l'unica punta arruolabile seppur non al meglio della condizione fisica. (a.c.)

LAZIO-NOVARA (LUNEDI' 20.45) - Lazio: Dopo l’impegno in Europa League la Lazio si rituffa in campionato. Rispetto al match di ieri tornerà Stankevicius. Due i dubbi di Reja: in difesa è ballottaggio tra Diakite e Biava, in attacco Rocchi insidia Cisse.
Novara: Tesser ritrova Ujkani tra i pali dopo il test in Coppa Italia, mentre in difesa dovrà fare a meno di Gemiti. In attacco sarà Granoche a far coppia con Rubino con Jeda ancora una volta in panchina. Confermato l’asse di centrocampo con Porcari e Radovanovic insieme in campo.

De Laurentiis non molla niente "Napoli, a Natale col bottino"

Aurelio De Laurentiis riceve il premio Efesto “capitani coraggiosi” dall'associazione “I Centenari” nella sede dell'Unione Industriale di Napoli e sprona i suoi ad accelerare da qui a Natale: “Possiamo tornare in campionato nelle posizioni che meritiamo. Io voglio tutto, possiamo fare dodici punti nelle prossime quattro partite (Lecce, Novara, Roma e Genoa, ndr) e passare il turno in Champions. Abbiamo i numeri per farcela. A patto, però, di giocare sempre come abbiamo fatto contro le grandi sia in Italia che in Europa”.

ottimo pandev — De Laurentiis vuole che i suoi ragazzi mantengano alta la guardia: “Il Napoli deve essere affamato, abbiamo una serie di gare meno complicate di quelle precedenti. Tuttavia, non dovremo distrarci perché ormai non esistono più le cosidette piccole squadre. Anzi, specie nel girone d'andata i valori si livellano e noi ormai ce ne siamo accorti sulla nostra pelle. Dovremo affrontare il Lecce come abbiamo fatto con la Juve, senza avere la testa al Villarreal. Cavani? Vedremo come sta e se Mazzarri deciderà di preservarlo eventualmente per la Champions. Il turn over è giustificato, dobbiamo dare modo a chi ha giocato meno di dimostrare il proprio valore. Intanto, c'è una crescita costante da parte di Pandev che mi fa piacere sottolineare. Fideleff, invece, è stato sfortunato a Verona con il Chievo, ma ha bisogno di tempo e di serenità. Dobbiamo considerare tutti dei possibili titolari”.

aspettando Britos e Donadel — Chiosa finale sulla provocazione lanciata allo sceicco Mansuor: “La mia era solo una battuta preventiva, un modo per dire “statevi accorti”. Mercato? Le scelte sono state di allenatore e direttore sportivo. Loro hanno costruito la squadra e quindi non si possono poi rimettere in discussione certe scelte anche perché ci sono elementi che ancora aspettiamo di vedere all'opera come Britos e Donadel, pronti al rientro”.

Guidolin lancia un appello "Contro l'Inter la partita perfetta"

L'Udinese gioca sabato a San Siro: "E non so perché non domenica, visto che i nerazzurri saranno impegnati in Champions mercoledì. Così noi siamo un po' penalizzati"

Sarà che da ragazzo un po’ di simpatia per i colori nerazzurri la nutriva, o che il nome unito al blasone sanno sempre incutere rispetto, sta di fatto che per Francesco Guidolin l’Inter e sempre l’Inter. Lo dice e lo ripete più volte il tecnico dell’Udinese, alla vigilia di una partita per nulla banale vedendola anche dalla prospettiva bianconera. Perché se è vero che l’Inter vuole scalare la classifica da qui a Natale, è altresì innegabile che un successo bianconero domani sera al Meazza farebbe schizzare le quotazioni dell’Udinese in formato scudetto, termine che Guidolin aborra senza mezzi termini. “Non è un argomento che tratto. Penso solo alla mia squadra”, la replica secca.

MOMENTO UDINESE — E allora ecco la disamina sul momento dell’Udinese che, attenzione attenzione, non segna fuori casa dallo scorso 21 settembre, quando i bianconeri pareggiarono per 1-1 a San Siro col Milan. “Sono cose che riguardano gli osservatori, le statistiche, i media e di chi si occupa di queste cose. Poi è normale che ci sia la critica, il giudizio. Noi sappiamo che dobbiamo fare meglio fuori casa cercando di essere più pungenti e cinici, ma da questo punto di vista accetto le opinioni e cerco di lavorare per far sì che la nostra squadra sia capace di far bene ovunque per migliorarci”. Certo che se poi ci pensasse Di Natale a risolvere il problema… “Quello del gol è un discorso che riguarda tutta la squadra, la mentalità e la personalità. Totò è un fuoriclasse e mi auguro che domani sia brillante e che lo sia tutta la squadra per raggiungere un risultato positivo perché andiamo a giocare su un campo molto difficile, un campo su cu ci sono andato una ventina di volte e non è facile, spesso ho perso. L’Inter è sempre l’Inter e non ho mai allenato una squadra forte come l’Inter da poter dire di andare lì a fare i gradassi”.

Sarà che da ragazzo un po’ di simpatia per i colori nerazzurri la nutriva, o che il nome unito al blasone sanno sempre incutere rispetto, sta di fatto che per Francesco Guidolin l’Inter e sempre l’Inter. Lo dice e lo ripete più volte il tecnico dell’Udinese, alla vigilia di una partita per nulla banale vedendola anche dalla prospettiva bianconera. Perché se è vero che l’Inter vuole scalare la classifica da qui a Natale, è altresì innegabile che un successo bianconero domani sera al Meazza farebbe schizzare le quotazioni dell’Udinese in formato scudetto, termine che Guidolin aborra senza mezzi termini. “Non è un argomento che tratto. Penso solo alla mia squadra”, la replica secca.

MOMENTO UDINESE — E allora ecco la disamina sul momento dell’Udinese che, attenzione attenzione, non segna fuori casa dallo scorso 21 settembre, quando i bianconeri pareggiarono per 1-1 a San Siro col Milan. “Sono cose che riguardano gli osservatori, le statistiche, i media e di chi si occupa di queste cose. Poi è normale che ci sia la critica, il giudizio. Noi sappiamo che dobbiamo fare meglio fuori casa cercando di essere più pungenti e cinici, ma da questo punto di vista accetto le opinioni e cerco di lavorare per far sì che la nostra squadra sia capace di far bene ovunque per migliorarci”. Certo che se poi ci pensasse Di Natale a risolvere il problema… “Quello del gol è un discorso che riguarda tutta la squadra, la mentalità e la personalità. Totò è un fuoriclasse e mi auguro che domani sia brillante e che lo sia tutta la squadra per raggiungere un risultato positivo perché andiamo a giocare su un campo molto difficile, un campo su cu ci sono andato una ventina di volte e non è facile, spesso ho perso. L’Inter è sempre l’Inter e non ho mai allenato una squadra forte come l’Inter da poter dire di andare lì a fare i gradassi”.

"La Juve lavora per un sogno" Lichtsteiner: "Cesena? Piedi per terra"

Stephen Lichtsteiner è uno degli intoccabili di Conte e il suo arrivo ha dato forza alla fascia destra della Juve. "Qui c'è più pressione, ma a me piace giocare sotto pressione. Penso che in questi mesi sono migliorato, soprattutto negli ultimi 20 metri", ha detto lo svizzero. Domenica c'è il Cesena: "Abbiamo un sogno e lavoriamo per questo sogno. Questo gruppo ha la qualità per provare a vincere, ma dobbiamo restare con i piedi per terra".

Gli ultimi due risultati con Lazio e Napoli hanno confermato che i bianconeri sono forse la squadra da battere per lo sciudetto. Soprattutto la vittoria di Roma ha lasciato il segno, il particolare all’ex Lichtsteiner: "Per me è stata una partita difficile da preparare, sono ritornate molte emozioni. Alla fine sono arrivati i tre punti e di questo sono contento. A Napoli ci abbiamo sempre creduto e il pareggio ha dimostrato il carattere e la forza di questo gruppo. Questi quattro punti sono stati ottimi e ora ne vogliamo altri tre con il Cesena. Quella di domenica non sarà una gara facile, sappiamo che tutti si aspettano i tre punti e ci sarà pressione. Troveremo una squadra che si chiude e proverà a sfruttare i suoi attaccanti, ci sarà da fare attenzione, ma se giochiamo come sappiamo non correremo pericoli".

"Passando dalla Lazio alla Juve ho fatto un salto in avanti. Sono arrivato in una squadra in cui la vittoria è nel dna, che cerca sempre di fare la partita. Questo gruppo ha la carica di chi vuole vincere, una carica che credo ci fosse anche negli anni scorsi, anche se non sempre le cose girano come dovrebbero. Ora, grazie ai risultati positivi, c’è più fiducia", ha concluso.

DOPPIETTA DI ELIA IN AMICHEVOLE
Test impegnativo per la Juve a Vinovo davanti a Marotta e Paratici. I bianconeri non hanno avuto vita facile con l'Entella Chiavari. La squadra di Seconda Divisione Lega Pro chiude in vantaggio per 2-1 il primo tempo: di Del Piero la rete bianconera. Nella ripresa entrano Iaquinta ed Elia ed è proprio l'olandese a ribaltare il risultato. L'Entella trova la rete del pari poi Iaquinta segna e fa segnare Giaccherini per il definitivo 5-3.

"UN SOGNO FARE UN GOL COSI'"
Marcelo Estigarribia è la scommessa vinta di Conte e della Juve. L'esterno paraguaiano è stato la grande sorpresa a Napoli e non solo per il gol. "Uno sogna sempre di fare un gol così, quindi mi godo questo momento e lo dedico alla mia famiglia che mi segue dal Paraguay. Ho dimostrato di poter giocare in una grande squadra e ora devo sfruttare le opportunità che mi verranno date dallo staff tecnico", ho detto

Gruppo A: Polonia, Grecia, Russia e Repubblica Ceca;
Gruppo B: Olanda, Danimarca, Germania e Portogallo; (bello )
Gruppo C: Spagna, Italia, Repubblica d'Irlanda e Croazia;
Gruppo D: Ucraina, Svezia, Francia e Inghilterra

Euro 2012: azzurri nel girone C (in Polonia). Esordio il 10 giugno a Danzica contro i campioni del mondo, poi il 14 la Croazia a Poznan e il 18 nella stessa località contro l'Irlanda. Trap: "Volevo evitare gli azzurri". Del Bosque: "Con l'Italia speriamo poi di ritrovarci in finale". E nei quarti c'è il rischio di trovare l'Inghilterra di Capello

E dopo i frizzi e i lazzi, i balletti e le pop star, l’Italia, finita nel gruppo C, ha pescato ciò che non voleva: la Spagna campione del mondo, la Croazia e l’Irlanda del Trap. E proprio contro lo spauracchio iberico la Nazionale di Prandelli inaugurerà il suo percorso europeo, nella sfida in programma a Danzica il 10 giugno. Dall’urna di Kiev, dove si è svolto il sorteggio di Euro 2012, in programma tra Polonia e Ucraina, Marco Van Basten, regista del sorteggio, non ha portato molta fortuna agli azzurri, anche se Prandelli, inquadrato dalle telecamere, ha sorriso come sua abitudine. Decisamente più preoccupato Giovanni Trapattoni che alla vigilia aveva dichiarato di temere propria la nostra Nazionale.

prandelli — Cesare Prandelli accetta il destino senza drammi. "I gironi sono tutti difficili, non volevamo incontrare Trapattoni per tanti motivi, ma vogliamo arrivare preparati perché è un girone difficile". Il commissario tecnico della Nazionale commenta così il sorteggio di Kiev. "Abbiamo battuto la Spagna in amichevole? Questo dà coraggio perché le prestazioni ci sono, la mia preoccupazione è quella di arrivare preparati a livello mentale. Ce la giochiamo con Irlanda o Croazia? Dipende dalla condizione fisica di quel momento, conoscendo il Trap fino all'ultimo secondo cercherà di conquistare una posizione di prestigio. In questo momento non ci sono vantaggi e svantaggi, pensiamo solo ad arrivare preparati perché il torneo va affrontato con la mentalità giusta. Cosa dirò al Trap prima della partita? Non lo so, ci siamo visti oggi, riesce a stemperare ogni situazione, dopo il sorteggio ha detto subito che cambierà la posizione del ritiro visto che aveva pensato a Montecatini. Il quartier generale sarà Cracovia? Assolutamente sì". Italia che spera di recuperare dagli infortuni i suoi attaccanti Cassano e Rossi: "Siamo partiti con loro, la squadra aveva trovato un grande equilibrio e mi auguro di poterli recuperare entrambi. Varianti tattiche? Abbiamo cercato di capire se potevamo variare il modulo, è ancora presto, ma sono più orientato a confermare un centrocampo a rombo".

il trap nel destino — "L'Italia era una delle squadre che volevo evitare per tanti motivi: per forza anche per spirito psicologico. Con Cesare Prandelli ci conosciamo, volevo evitare questo confronto diretto". Giovanni Trapattoni, c.t. dell'Irlanda, non si perde però d'animo: "Siamo però consapevoli che per la nostra posizione nel ranking avremmo dovuto affrontare squadre come Italia o Spagna. Le big dovevamo comunque incontrarle. La partita con l'Italia sarà molto sentita, speriamo che nessuno si possa far male. Giocando le prime partite con squadre come Spagna e Croazia non è detto che non si possa arrivare ad avere una possibilità, Italia e Irlanda, di essere tranquille".

del bosque guarda alla finale — "Dobbiamo pensare a noi stessi e vedere dove arriviamo", spiega il c.t. spagnolo Vicente Del Bosque, al quale però non dispiace affrontare subito l'Italia perché eventualmente ritroverebbe gli azzurri solo in finale. "Come ipotesi non sarebbe male, sarebbe una finale stupenda. Il gruppo B sembra il più forte ma sarà un Europeo molto competitivo, non c'è nessuna selezione forte rimasta fuori".

RISCHIO CAPELLO NEI QUARTI — "Non è un girone facile" Questo il primo commento di Fabio Capello, ct dell'Inghilterra. "Debutteremo contro la Francia, la prima partita è sempre la più difficile e noi giocheremo contro la Francia contro cui abbiamo perso un'amichevole giocata a Wembley ed è un avversario di grande valore - spiega Capello -. Poi abbiamo l'Ucraina che gioca in casa e che quindi avrà il supporto del pubblico, infine ci sarà la Svezia e l'ultima partita è sempre la più difficile. Poteva andare peggio se capitavamo nel gruppo B, ma questo girone è ugualmente difficile". Capello, comunque, ha grande fiducia nella sua Inghilterra. "Possiamo arrivare fino in fondo, io credo nella mia squadra, nei miei giocatori, molti di loro sono giovani e ci garantiranno quelle forze fresche che ci potrebbero mancare in un periodo in cui in genere arriviamo stanchi. L'Italia? Potremmo incontrarci ai quarti e in questo caso uno dei due rimarrà a piedi, speriamo di non incrociarci", ha concluso.

gli altri girOni — Abbordabile in tutti i sensi il gruppo A, dove si ritrovano Polonia, Grecia, Russia e Repubblica Ceca. Agguerrito il girone B, con Olanda, Danimarca, Germania e Portogallo, mentre nel gruppo C, l’Inghilterra di Fabio Capello se la vedrà con l’altra padrona di casa Ucraina, con Svezia e la sempre temibile Francia.

calendario — Si comincia il 10/6 Spagna-Italia ore 18.00 a Danzica, Irlanda-Croazia ore 20.45, Poznan. Il 14/6 Italia-Croazia ore 18 a Poznan; Spagna-Irlanda ore 20.45, Danzica 18/6 Croazia-Spagna ore 20.45, Danzica, Italia-Irlanda ore 20.45, Poznan

io credo che Prandelli ne ha di tempo per preparare la nazionale a questo primo difficile incontro con la Spagna, sappiamo che giocatori di grande qualità ha la squadra iberica, ma vedrete che a giugno la musica sarà ben diversa, a nostro favore, ovviamente...Prandelli saprà come trattare gli spagnoli

Per quanto riguarda il girone dell'italia sono abbastanza soddisfatto proprio perchè dovremo subito affrontare formazioni forti e sappiamo che la nostra nazionale si esalta incontrando formazioni di valore, ricordate come è andata ai mondiali? non avevamo forse il girone più facile sulla carta? Infatti..... quando c'è da affrontare delle squadre forti i nostri giocatori sono molto più stimolati psicologicamente e riescono a dare il massimo contrariamente a quando devono affrontare sulla carta formazioni più abbordabili o cosidette materasso; sono certo vedremo una gran bella nazionale!

Il solito Ibra e Nocerino Milan in vetta, Genoa giù

I rossoneri vincono 2-0 con i liguri e balzano momentaneamente al comando. Nel primo tempo breve sospensione per colpa dei lacrimogeni. Nella ripresa gol dello svedese su rigore e rosso a Kaladze, poi il raddoppio nel finale

Ibra e Nocerino. E il Milan torna in vetta. In attesa di Juve-Cesena, certo, ma la vittoria per 2-0 sul campo del Genoa, oltre a portare a otto i risultati utli consecutivi dei rossoneri (7 successi e un pari) , aumenta autostima e forza della squadra di Allegri che alla tecnica sa abbinare un cinismo spietato ed efficace. Dopo un primo tempo fatto di possesso palla, nella ripresa arriva il gol su rigore di Ibra (che costa il rosso a Kaladze) e la rete da rapace di Nocerino, che con il quinto gol in campionato ormai ci ha preso gusto. Malesani incassa il secondo k.o. consecutivo; sicuramente uno stop doloroso che dilata tutti i problemi della squadra rossoblù, lontana mille miglia dal Genoa spettacolare degli ultimi anni.

Senza Pato e senza Palacio — Come dire, meno spettacolo e fantasia. Allegri rilancia così Robinho con Ibra; Malesani, che non vuole passare per "mollo", schiera in attacco Jankovic e Pratto. Una la raccomandazione del tecnico rossoblù: massima attenzione in difesa e ripartenze veloci, possibilmente con il pressing sull'uomo. Il Milan se ne accorge subito, ma riesce ad avanzare di parecchi metri, imbastendo il consueto possesso palla. Il Genoa però ha una difesa molto compatta che non concede spazi, anche se già al 2', Ibra lancia Nocerino che viene anticipato da Frey. Quella dell'ex rosanero è una costante. Il giocatore al 12' fallisce un gol fatto. A servirlo di barba e capelli è il solito Ibra che gli recapita palla davanti a Frey, ma il rossonero si fa chiudere dal portiere del Genoa.

interruzione — Mentre si gioca, all'esterno dello stadio la polizia cerca di placare gli ultrà del Genoa e un gruppo di tifosi ospiti con il lancio di lacrimogeni. Scontri in cui rimane ferito anche un poliziotto colpito da una sassata. L'aria diventa irrespirabile anche all'interno del Luigi Ferraris e al 16' Celi è costretto a interrompere la partita per nove minuti. Il Genoa riparte con veemenza, ma il Milan torna a far girare la palla, limitandosi a conclusioni dalla distanza, perché ai 25 metri c'è da fare i conti con la difesa a cinque rossoblù. Insomma, il piano difensivo dei ragazzi di Malesani funziona, così come sono illiminanti certe ripartenze. Il Milan comunque non vuole bissare Firenze. Al 28' Robinho di interno destro conclude a lato di poco, ma il genio in campo è Ibra che dilaga e serve palle d'oro a tutti, come ad Ambrosini che inciampa in area al momento del tiro. Il Genoa subisce e di tanto in tanto si ricorda come si fa e quando va in pressing mette in crisi la difesa del Milan, ma solo per alcuni svarioni dettati da un po' di insufficienza. Al 33' una punizione maligna a giro di Veloso, costringe Amelia a volare e deviare. Subito dopo Mesto non chiude il diagonale. Insomma, piccoli sussulti del Genoa, che bada molto a difendersi, con la speranza di trovare la chiave giusta. Impresa ardua; logico attendersi però da Allegri la soluzione per abbattere la muraglia rossoblù.

interruzione — Mentre si gioca, all'esterno dello stadio la polizia cerca di placare gli ultrà del Genoa e un gruppo di tifosi ospiti con il lancio di lacrimogeni. Scontri in cui rimane ferito anche un poliziotto colpito da una sassata. L'aria diventa irrespirabile anche all'interno del Luigi Ferraris e al 16' Celi è costretto a interrompere la partita per nove minuti. Il Genoa riparte con veemenza, ma il Milan torna a far girare la palla, limitandosi a conclusioni dalla distanza, perché ai 25 metri c'è da fare i conti con la difesa a cinque rossoblù. Insomma, il piano difensivo dei ragazzi di Malesani funziona, così come sono illiminanti certe ripartenze. Il Milan comunque non vuole bissare Firenze. Al 28' Robinho di interno destro conclude a lato di poco, ma il genio in campo è Ibra che dilaga e serve palle d'oro a tutti, come ad Ambrosini che inciampa in area al momento del tiro. Il Genoa subisce e di tanto in tanto si ricorda come si fa e quando va in pressing mette in crisi la difesa del Milan, ma solo per alcuni svarioni dettati da un po' di insufficienza. Al 33' una punizione maligna a giro di Veloso, costringe Amelia a volare e deviare. Subito dopo Mesto non chiude il diagonale. Insomma, piccoli sussulti del Genoa, che bada molto a difendersi, con la speranza di trovare la chiave giusta. Impresa ardua; logico attendersi però da Allegri la soluzione per abbattere la muraglia rossoblù.